In ottobre, sarà il teatrino di Sant'Agata Feltria, "uno dei pochi gioielli italiani fatti interamente di legno e sopravvissuto al tempo", dice Gianantonio Muratori, per tutti Gion, "ad ospitare i miei gatti. Sono i felini che ho dipinto nell'arco di due anni, immaginandoli come forse sarebbero usciti dal pennello di grandi artisti quali Van Gogh, Magritte, Seurat, Braque...". E così via, passando per Matisse, Modigliani, lo strampalato Duchamp senza dimenticare Morandi (...). E' l'idea di un architetto designer, con il "vizio" del pennello e della chitarra. Preso tra brevetti di geniali soluzioni di design e progetti professionali, spezza la quotidianità dipingendo quadri con una tecnica piacevole e raffinata. Ma non è tutto, (...)
Gatti d'artista di Monica Forti. Il Giornale di San Patrignano - ottobre 1999.
Una collezione molto particolare, creata da un architetto milanese, secondo la tecnica e lo stile di grandi artisti del Novecento.
L'idea è nata per gioco da una domanda scherzosa: se Van Gogh avesse avuto un gatto, come l'avrebbe dipinto? E De Chirico nel suo periodo metafisico? Lo scherzo ha intrigato Gianantonio Muratori, in arte Gion, che di professione fa altro: architetto, designer, inventore di soluzioni innovative per l'arredamento, alla sua prima esperienza da "artista". Ma sarà vero? Dopo aver ammirato la collezione di gatti, gelosamente conservata nel suo studio di Milano, non si può che manifestare qualche dubbio. "Effettivamente mi è sempre piaciuto disegnare - ci confessa - nella mia vita ho fatto anche il vignettista (Gion è un personaggio di una serie di strip che ho pubblicato una trentina di anni fa), l'illustratore, lo scenografo, il grafico... Le immagini mi hanno sempre interessato. La cosa strana invece è che non ho mai avuto un gatto. L'idea di dipingere i gatti "alla maniera di" è nata casualmente, ma era così paradossale che mi è piaciuta tanto da lavorarci un paio d'anni. Non deve essere stata un'impresa semplice rifare il verso a Matisse, Magritte, Seurat, Morandi, Fontana, Duchamp, Braque, Modigliani che con De Chirico e Van Gogh completano la Catgallery. "Ho provato con il primo quadro, il "De Chirico", senza sapere se sarei riuscito a realizzare il successivo, il gioco intanto si era trasformato in una sfida appassionante. Per conoscere meglio gli autori "presi di mira" e il loro modo di dipingere mi sono documentato sui libri e mi sono messo a girare per mostre e musei, così un'opera dopo l'altra è nata Catgallery. L'idea è piaciuta, ha incuriosito e divertito proprio per la sua ambiguità: anche se molti quando vedono le opere pensano che davvero Van Gogh o De Chirico abbiano dipinto quel gatto, senza capire che si tratta di "originali" ...Ho avuto anche diverse richieste d'acquisto ma vendere i quadri non rientrava nell'idea iniziale". Significa che non è possibile comprarne uno neppure su ordinazione? "Per confortare i delusi c'erano due possibilità: i "falsi d'autore", ma avrei dovuto trasformarmi in copista di me stesso, e le opere stampate su tela che alcuni artisti già vendono autenticate e firmate. Unendo le due idee ho trovato una nuova soluzione: i cloni. Con una serie di trattamenti manuali riporto sulla tela, stampata e montata su telaio in legno, la consistenza materica dei quadri. Perfeziono il tutto riproducendo in modo assolutamente fedele, ma al tempo stesso unico, il tocco delle pennellate originali". Difficile seguirla in questo gioco di falsi che falsi non sono, moltiplicabili ma non identici... "Forse, ma è divertente. A settembre farò una mostra con i quadri "veri" e i miei cloni, tutti autenticati".
Clonato il gatto di Van Gogh di Renata Mantero. Punto Effe - 8 giugno 2000.
(...) sito (www.catgallery.com) dell'architetto e designer Gianantonio Muratori, in arte Gion. Le sue opere riproducono con l'efficacia e la persuasione che appartengono solo a un grande "falsario" gli stili di grandi pittori come Matisse, Seurat,Van Gogh, Fontana, eccetera. Con un tema conduttore: la presenza di un gatto, dipinto, a seconda dei casi, con il tratto cubista di Braque, quello surreale di Magritte, quello "magico" di Modigliani. Le opere non sono in vendita, lo sono, invece, i cloni realizzati con uno speciale procedimento che utilizza la tecnica digitale.
Qui gatto ci cova - Uomo on line, a cura di Simona Recanatini. Maxim - ottobre 2000.
Una pennellata d'ironia. Sono esposti a Monza i quadri (in realtà: stampe digitali ritoccate) di Gianantonio Muratori, un architetto spiritoso che un giorno s'è chiesto: se van Gogh avesse avuto un gatto, come l'avrebbe dipinto? Il gioco gli ha preso la mano. Ecco qui miagolare insieme il fulvo psicogatto "di" van Gogh (nella foto), il micio metafisico alla De Chirico, il misterioso felino "di" Magritte e i gattoni divisionisti "di" Seurat...
Ma se van Gogh avesse avuto un gatto? - Tempo libero, su Grande Milano - Corriere della Sera - mercoledì 6 dicembre 2000.